Kitija Laksa si presenta ai tifosi

Insomma, chi non sceglierebbe di venire a giocare a Schio?” ammette con un’espressione sognante, di chi sta toccando il cielo con un dito, Kitija Laksa. Arrivata all’ombra del Pasubio da un paio di settimane, la giocatrice lettone sprizza entusiasmo da tutti i pori.

Classe 1996, Laksa si è messa particolarmente in luce l’anno scorso con la maglia della sua TTT Riga, proprio in Eurolega contro il Beretta Famila: 23 punti con 4/5 dall’arco nella bolla di Girona, 17 punti con 3/7 dalla distanza al PalaRomare. Queste prestazioni hanno aumentato l’interesse della società orange su di lei fino ad arrivare ad ingaggiarla questa stagione e metterla a disposizione di coach Dikaioulakos: “Il Famila è una società famosa, con una nomea importante. Ha tutto quello che serve ad una giocatrice professionista e sono davvero felice di essere parte di tutto questo” racconta ai nostri microfoni.


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Da un paio di settimane è al lavoro con le nuove compagne e, pur non essendo stata schierata venerdì nella prima amichevole stagionale contro Brixia Brescia (leggi la sintesi della gara), l’ala lettone non vede l’ora di indossare la maglia da gioco e scendere in campo al PalaRomare. Per chi non la conoscesse, si presenta così: “Voglio essere una giocatrice completa sotto tutti i punti di vista: utile e temibile in attacco e in difesa. Ovviamente il mio punto di forza è il mio tiro; è una delle caratteristiche che voglio migliorare per aiutare la squadra a vincere”.

Venerdì il PalaRomare si è ripopolato di volti e voci sugli spalti con qualche centinaio di tifosi che, dopo quasi un anno di assenza, sono tornati a poter vedere il Famila Wuber giocare dal vivo. È stata una serata speciale, nonostante si trattasse della prima sgambata stagionale e nonostante Schio sia ancora un cantiere aperto. L’entusiasmo pervade tutto l’ambiente scledense: “Sono davvero entusiasta di incontrare i tifosi, vederli sugli spalti: sarà una grande annata, i tifosi Orange sanno farsi sentire al palazzetto, danno grande energia a noi giocatrici. Non aspetto altro che indossare la maglia e giocare una buona pallacanestro”.