Francesca Dotto è una giocatrice del Famila Wuber Schio. La play nata a San Martino di Lupari, infatti, vestirà a partire dalla prossima stagione la maglia orange. Un arrivo importante per la squadra di coach Vincent per un roster che sta prendendo forma e che si annuncia, come da tradizione a Schio, molto competitivo in Italia e in Europa e ad alto tasso tecnico.
Dotto è reduce da due mesi molto intensi e di emozioni agli estremi: dalle gioie del primo tricolore conquistato, alle attese per la preparazione dell’europeo, le amarezze per la competizione continentale e ora l’inizio di questa esperienza in orange. “Tante emozioni legate a situazioni così diverse – racconta Francesca – in così poco tempo. Non è semplice descrivere come mi sento: ovviamente felice per lo scudetto, triste per quanto successo all’europeo ma ora anche contenta e curiosa per questa nuova avventura”.
Quasi 29 minuti di media a partita lo scorso campionato con 10 punti abbondanti a referto, all’ Eurobasketwomen appena terminato mette in archivio 24,5 minuti a gara con 5,5 punti a gara e 3 assist; al di là dei numeri, però, la neo orange (24nne) ha saputo unire alle doti tecniche anche un temperamento e una determinazione spesso esemplari. “Conosco l’ambiente di Schio fin dalle giovanili – dice – e con molte delle giocatrici già ci conosciamo bene giocando insieme in Nazionale. Unito al fatto che sono molto vicina a casa l’ambientamento iniziale penso sarà semplice”.
Sarà dunque un’altra annata di emozioni e di adrenalina per i tifosi scledensi che ora potranno vedere le giocate di Dotto dal lato…orange. Sulle attese e sui suoi obiettivi dice: ” Agli obiettivi miei personali non ci ho ancora pensato, tendo più a pensare a quelli di squadra. Giocare una competizione come l’Eurolega è dal mio punto di vista molto stimolante. Sono curiosa di questa avventura proprio perché credo di poter imparare molto. Penso di aver ancora tanto su cui lavorare, quindi di obiettivi diciamo che ce ne saranno molti”.
Adesso, però, tempo di vacanze: “Le vacanze le passerò in montagna – conclude – mi piace il silenzio e il senso di pace che la montagna riesce a trasmettermi. Stacco la testa per qualche giorno sia dal basket che dallo studio.”