Sembrava la partita perfetta e a grandi tratti lo è stata: è mancato il colpo di reni nel finale, dopo aver messo all’angolo l’avversario, per trovare un KO che avrebbe avuto il dolce sapore dell’impresa. Il Beretta Famila Schio fa paura all’USK Praga ma perde 74-73, un risultato impietoso alla luce della splendida partita messa in piedi dalle orange.
Una partita condotta per 39 minuti e 55 secondi e persa lascia certamente l’amaro in bocca ma rimane il segno tangibile che, nonostante le assenze di peso, questa squadra può compiere imprese in tutti i campi.
Che ci fosse aria di grande prestazione lo si è cominciato a capire dalla seconda metà del primo quarto: le scledensi sono toniche e compatte, Martinez fa girare a dovere la squadra mentre la difesa non concede tiri facili alle praghesi che devono inseguire. L’inerzia rimane a favore di Schio anche nel secondo quarto: il Beretta Famila Schio tira con percentuali ottime e trova già nel primo minuto del secondo parziale il vantaggio in doppia cifra (14-24) che di lì a poco sarebbe diventato un inaspettato quanto meritato +13. Praga però ha un tasso tecnico elevatissimo e in un amen si rimette in scia con le triple in serie di Palau e Petrovic. Schio barcolla ma tiene botta e con volontà ferrea chiude il primo tempo sopra di 5 (37-42).
Alla ripresa le scledensi ricostruiscono con Ress e Zandalasini un altro piccolo tesoretto trovando di nuovo il +10, Petrovic tiene a galla l’USK mentre a rispondere alla serba ci pensa Macchi in un duello tra fuoriclasse che si racconta da solo. Le orange hanno ancora energia e nell’ultimo quarto provano a resistere ma più con cuore che con testa all’assalto di Praga. Negli ultimi 4′ Schio segna solo dalla lunetta mentre le padrone di casa trovano il pareggio (69-69) a 100” dalla fine con Hanusova; prima Zandalasini e a seguire Anderson (sempre sui liberi) fissano il 69-73 ma Xargay con una tripla (72-74) e ancora Hanusova (74-73) a 5” dalla fine permettono a Praga di mettere la testa avanti per la prima volta. Le speranze delle scledensi si perdono nell’ultimo tentativo di Anderson sull’ultima sirena.